Affrontiamo il caso di una ristrutturazione di un appartamento, di grandi dimensioni, sito in Santa Cruz de Tenerife, utilizzando la progettazione Bim.
Di seguito l’iter progettuale seguito:
Lo stato di fatto
L’appartamento in oggetto si trova in una delle zone di maggior pregio di Santa Cruz de Tenerife, con affaccio su tre vie e prospetto principale sul parco Garcìa Sanabria, in Calle Mendez Núñez.
Situato per intero al 4° piano di un edificio composto da 4 piani più attico, con un appartamento per piano, ha una superficie di circa 240 mq.
La distribuzione interna dell’appartamento era quella classica delle case signorili del luogo, che prevede due zone distinte, una principale per la proprietà e una di servizio per la servitù, comunicanti tra loro ma con due ingressi indipendenti.
La zona principale era composta da un grande salone/soggiorno, da una sala lettura, due camera da letto singole (di diversa superficie), due bagni, una grande camera da letto matrimoniale servita da bagno (anch’esso di ampia superficie).
La zona dei servizi era composta dalla cucina, dispensa, lavanderia, bagno e camera da letto per la servitù.
Per visualizzare le immagini e le foto dei Lavori clicca qui
Le indicazioni della committenza
Si è iniziato studiando insieme alla committenza le principali esigenze come ad esempio:
- destinazione d’uso dell’immobile;
- numero di componenti del nucleo familiare e relativa età;
- gestione giornaliera degli spazi (come ad esempio gli ambienti più vissuti);
- preferenze di stile, ecc.
Successivamente si sono tracciate, di comune accordo, alcune linee guida che hanno accompagnato l’iter progettuale. Tra queste linee ad esempio:
- La non necessità di una zona distinta per la servitù;
- Due camere da letto singole di simile superficie;
- Una camera da letto matrimoniale con bagno, entrambi di dimensioni più ridotte rispetto alle precedenti;
- Un grande vano salone/soggiorno;
- Un grande vano cucina, comunicante in maniera funzionale ed elastica con il salone/soggiorno;
- Una camera per gli ospiti;
- Un grande bagno comune.
Stabilite queste linee guida si è passati alla progettazione Bim.
Per visualizzare le immagini e le foto dei Lavori clicca qui
Il progetto
Abbiamo affrontato l’intero iter progettuale con l’ausilio della metodologia Bim,
Il progetto preliminare è stato avviato con l’ausilio di un rilievo geometrico effettuato da una squadra esterna sul posto, e gestito dall’Italia dal team ProgettiamoBim.
Utilizzando un software Bim ed un ambiente di condivisione dati (ACDat), è stato possibile visionare con la committenza, il modello virtuale generato, attraverso la semplice condivisione di un link
Di seguito il link di uno dei modelli navigabili, generati per la committenza durante il processo di sviluppo del progetto.
https://Modello virtuale navigabile
Per visualizzare le immagini e le foto dei Lavori clicca qui
Grazie a questo, anche a notevole distanza, è stato molto semplice interagire e concordare con la committenza la soluzione ottimale.
Una volta stabilito il progetto architettonico di massima, utilizzando il modello generato, se ne sono verificati i costi con l’ausilio di software Bim per il computo delle opere. Si è poi proceduto alla progettazione degli impianti, sempre utilizzando il modello generato in precedenza, con l’ausilio di software Bim per la progettazione impiantistica. si è quindi programmata una nuova fase, con sopralluogo sul posto per definirne il progetto esecutivo.
In fase di sopralluogo, attraverso una serie di indagine invasive, si sono accertati anche i posizionamenti di esistenti cavedi, tubature, impiantistica e strutture in genere.
Valutata la possibilità di interferenze geometriche tra oggetti, modelli ed elaborati attraverso un’azione di Clash Detection, abbiamo aggiornato il relativo modello.
Finito questo processo ne è scaturito il progetto esecutivo frutto di diverse modifiche apportate per sopravvenute esigenze e una maggiore accuratezza del rilievo.
Grazie all’ausilio della progettazione Bim, una volta aggiornato il relativo modello, tutti gli elaborati sono stati riallineati in automatico, evitando così la possibilità di errori che possono insorgere seguendo la metodologia classica.
Per visualizzare le immagini e le foto dei Lavori clicca qui
La fase esecutiva
La fase esecutiva è stata gestita in parte a distanza, ed in parte con sopralluoghi programmati per step.
Prima di tutto è stato condiviso con l’impresa, in un ambiente di condivisione dati ACDat, il modello in formato IFC, contenente tutte le informazioni necessarie per l’approntamento dei lavori. E’ stato inoltre condiviso il link al modello navigabile (facilmente gestibile anche da parte delle maestranze in cantiere).
Nella fase di gestione a distanza, attraverso la condivisione del modello, si è comunque mantenuto un costante contatto con impresa e collaboratori esterni sul posto che ne documentavano lo stato di avanzamento lavori dettagliatamente.
In questo modo abbiamo continuamente aggiornato il modello e conseguenzialmente tutti gli elaborati, potendo così risolvere in tempo reale le possibili problematiche che si possono presentare in un cantiere durante i lavori di ristrutturazione.
Per visualizzare le immagini e le foto dei Lavori clicca qui
Interessantissimo e spero proseguiate su questo filone. Sarei curioso di conoscere maggiori dettagli ed altri casi reali; in particolare sia le difficoltà che ci si trova ad affrontare in questa fase di transizione/introduzione del BIM sia le differenze nell’impostare un modello 3D tradizionale rispetto ad uno BIM.
Salve Alessandro,
innanzitutto grazie per l’apprezzamento e i quesiti posti, ci piace condividere esperienze affrontate e poter essere d’aiuto in questo percorso.
Per quanto riguarda in generale altri casi studio stiamo provvedendo periodicamente ad aggiornare i lavori (dove è possibile visionare altri casi affrontati) e faremo di tutto per accompagnare quest’ultimi anche con degli articoli che dettaglino maggiormente i processi seguiti (il tempo per farlo a volte ci rema contro).
In merito alle differenze di impostazione del modello 3D posso dire, secondo la nostra esperienza personale, che non sono grosse nella fase iniziale ma è necessario un maggiore dispendio di tempo e attenzione soprattutto in due fasi:
– imput degli elementi, in quanto essi possono portare con se tutte le informazioni che riteniamo essere utili nelle fasi successive. Più dettagliate e puntuali sono le informazioni inserite, migliore sarà il risultato finale in termini di modello globale per l’utenza ma anche per il prosieguo del lavoro che ci compete;
– interazione con le varie figure coinvolte, dallo strutturista, impiantista ecc. fino all’impresa esecutrice, con le quali va condiviso e costantemente aggiornato il modello iniziale, al fine di ottenerne poi un “Modello unico finale” che contenga tutte le informazioni del percorso seguito.
Questo dispendio è però di gran lunga ripagato dai risultati complessivi che è possibile ottenere.
Ci ripromettiamo comunque di approfondire meglio quanto richiesto magari con un blog sugli argomenti.