Per poter sfruttare al meglio le potenzialità della metodologia BIM è necessario capire cosa è un file IFC. In questo articolo puoi chiarire le tue idee e cominciare ad approfondire l’argomento.
Cosa è il file IFC
Come ormai tutti gli addetti ai lavori sanno, il BIM è una metodologia di progettazione che prevede l’interazione e la collaborazione dei vari soggetti coinvolti
nelle varie fasi dell’intero ciclo di vita di un edificio. Architettura, struttura, impianti, finiture, con la metodologia BIM tutto può essere controllato, aggiornato e modificato grazie al modello 3D che viene generato dai software così detti “BIM oriented” .
Affinché tutto questo sia possibile è necessario uno strumento che:
– garantisca l‘integrità delle informazioni contenute;
– sia universalmente riconosciuto
– sia utile allo sviluppo dell’Open BIM.
Ecco, quindi, il file IFC.
Caratteristiche del file IFC
L’IFC (Industry Foundation Classes) è un formato aperto, non proprietario, nato nel 1994 a seguito di un’alleanza di società industriali. Da allora ad oggi questa alleanza è diventata la BuildingSMART che continua a portare avanti lo sviluppo di uno standard internazionale per favorire l’uso del BIM ed è stato recepito dalla norma ISO 16739.
Superare i problemi di comunicazione tra le figure che devono confrontarsi per la realizzazione di un’opera edilizia (progettista architettonico, strutturista, costruttore, impiantista, fornitore) con l’utilizzo di un formato standard univocamente riconosciuto azzera la possibilità di commette errori tra i vari elaborati permettendo un risparmio di tempo e di costi.
Quali informazioni contiene un file IFC?
Semplificando il discorso potremmo rispondere che il file IFC presenta una duplice connotazione di informazioni associati agli elementi che costituiscono l’edificio:
– dati geometrici;
– dati non geometrici (modello, produttore, costo, proprietà fisiche/meccaniche ecc).
L’intero organismo edilizio viene via via schematizzato in elementi (elemento vano, elemento impianto, elemento pilastro, elemento trave, ecc.) a cui vengono associate le varie caratteristiche.
Al file IFC possono essere inoltre “agganciate” informazioni esterne come ad esempio immagini dell’oggetto o PDF esplicativi.
Per garantire l’interoperabilità è necessario che il software con cui è realizzato il file IFC sia BIM authoring, ossia riconosciuto dal BuildingSMART.
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